Il Fratellino 18 by Manuel Vazquez Montalban

autore:Manuel Vazquez Montalban [Montalban, Manuel Vazquez]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Pepe Carvalho
ISBN: 9788807815355
editore: Universale Economica Feltrinelli
pubblicato: 2001-01-14T23:00:00+00:00

COME ERAVAMO

Nonostante se ne stesse appartata in un angolo del salone degli specchi circondata dalle sue damigelle d’onore, era la sola donna che valesse la pena di contemplare. Indossava un vestito di seta artificiale rosso, come richiesto dalla sua condizione di presentatrice di una nuova fibra, frutto dell’instancabile sforzo di rinnovamento della nostra industria tessile e, dopo l’annuncio, sarebbero sfilate le modelle sfoggiando creazioni di Haute Couture strettamente nazionale nell’impegno di dimostrare l’irraggiungibile eccellenza del Sedai, il benedetto marchio del nuovo tessuto. Era stato proprio il creatore del marchio a far pressione sul direttore del giornale perché mandasse un suo redattore a intervistare la presentatrice e informasse dovutamente sul Gala del Sedai, sfilata inclusa, anche se al direttore l’idea ripugnava, poiché un giornale sindacalista o nazionalsindacalista - un aggettivo vale l’altro - non aveva motivo di spalleggiare una festa dell’Alta Società. Ma il responsabile della pubblicità lo convinse della bontà del progetto, e la sintesi tra ripugnanza e necessità fece sì che addossassero il lavoro all’ultima ruota del carro della redazione. Dissi loro invano che non capivo niente di moda. “Voi giornalisti dovete solo vedere, udire e raccontare,” mi venne risposto, e continuai ad avere la tremarella fino a quando la vidi, nella sua nicchia, triplicata dai due specchi angolari, con l’età esagerata dall’importanza del tessuto del vestito e dal colore, più adatto a una donna che si è abbronzata sui ferry-boat del Mississippi. Ero stato informato che si trattava della giovane contessa di Sinarcas, e il cognome mi suonava di buona società spagnola ricostruita grazie alle riviste rosa, giusta decima nazionale pagata alla tanta esterofilia introdotta da simili riviste nella capacità di evadere e sognare delle nostre masse. L’avevo vista qualche volta in fotografia, in quei settimanali passati di mano in mano nel negozio del barbiere del mio rione.

La giovane contessina di Sinarcas al ballo delle debuttanti nel Palacio de Las Dueñas. La giovane contessina di Sinarcas esperta pittrice di marine. La giovane contessina di Sinarcas che recita Prima di colazione di O’Neill nei saloni aperti al pubblico della principessa di Tasmania ottenendo il caloroso applauso degli spettatori entusiasti, tra cui spicca la presenza di doña Carmen Polo de Franco, consorte del Generalisimo. Che la giovane contessina di Sinarcas recitasse quel monologo di O’Neill indicava come non fosse del tutto integrata nella mediocrità dello spirito della classe dominante, e mi avvicinai a lei con il triplice atteggiamento del professionista costretto suo malgrado a scrivere un’intervista soddisfacente; del giovane rivoluzionario costretto ad affrontare una nemica di classe e dell’irreprimibile dostoievskijano che annidava in me, disposto a redimere tutte le donne che mi suscitavano tenerezza. E me la suscitò perché era spaventata quanto me, come se il titolo e il vestito e la situazione le stessero troppo larghi, spinta da complessi poteri che la obbligavano a lanciarsi nel protagonismo sociale, come i principi vengono spinti a essere re da un istinto zoologico di dinastia, e le donne a essere donne, e i rivoluzionari a perdere la rivoluzione. Studiai un’intervista nello stile

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